Filippi 1971, dal lockdown un’innovativa collezione di mobili con materiale di recupero

Filippi 1971, che nel 2021 festeggia i 50 anni di attività nel settore del mobile, è giunta in un anno delicato e complesso come il 2020 a creare la sua prima collezione, che a gennaio sarà presentata a Parigi.

Se pensi a Filippi 1971 ti vengono subito in mente due cose: l’attenzione per l’ambiente che caratterizza materiali e applicazioni, e la capacità di tirar fuori dal cilindro magie che si concretizzano in prodotti innovativi.

“Nei mesi passati, durante il lockdown e poi con la ripresa, ho deciso di prendere in mano progetti che avevo nel cassetto sin dal 2017 -racconta Salvatore Filippi, CEO delle Filippi 1971 di Berbenno -. Ora o mai più, mi son detto. L’idea di base era chiara: volevo creare un prodotto che consentisse di applicare all’infinito il concetto di economia circolare. Ovvero, recuperi materiale di scarto riciclabile, lo associ alla povere di legno che si crea negli scarti delle lavorazioni e ottieni un prodotto ecologico al 100% e riciclabile a sua volta”.

Così Filippi 1971, che nel 2021 festeggia i 50 anni di attività nel settore del mobile, è giunta in un anno delicato e complesso come il 2020 a creare la sua prima collezione, che a gennaio sarà presentata a Parigi.

Tavoli, panchine, librerie, lampade, insomma una linea completa e colorata creata con pannelli nei quali il materiale di recupero di VittEr ®, il famoso laminato compatto senza formaldeide e antibatterico creato da Filippi 1971, si unisce alla polvere di legno generando un prodotto nuovo adatto anche per l’esterno e per usi alimentari. Legno e carta, punto.

“Il mondo va avanti, non si ferma, sta a noi creare e cogliere opportunità – riflette Salvatore Filippi -. Voglio arrivare al lavandino del futuro, fatto in legno e carta, la strada che abbiamo intrapreso è dritta e va in quella direzione. Abbiamo inoltre avviato collaborazioni con altre aziende per sviluppare prodotti innovativi. In 50 anni di attività abbiamo vissuto momenti difficili, ma ci siamo dati sempre da fare, se ci metti passione e impegno riesci sempre a fare qualcosa di buono”.